Le sue radici sono antichissime e sempre ‘vive’, conservate all’interno del tessuto urbano della città che dà il nome alla più grande isola sarda. In origine era l’antica città di Sulky, forse prima città isolana, dapprima fenicio-punica, poi importante municipium romano. Oggi Sant’Antioco è una rinomata destinazione turistica che affascina per mare e natura, storia e cultura, tradizioni e buon cibo, soprattutto pescato di qualità e vino carignano. Le tracce del passato più remoto sono ospitate nel museo archeologico Barreca, accanto al quale si estende il tophet di origine fenicia, santuario a cielo aperto dove venivano deposte le ceneri dei fanciulli in apposite urne. A poca distanza c’è la necropoli punica. L’attuale abitato si è sviluppato attorno alla bellissima basilica di Sant’Antioco, prima esiliato e condannato al lavoro nelle miniere, poi martirizzato in età romana, oggetto nei secoli di una venerazione sempre più intensa tanto da divenire patrono della Sardegna. Le sottostanti catacombe, luogo di sepoltura del santo, sono meta di pellegrinaggi, mentre la chiesa è il fulcro della più antica festa religiosa sarda. Vi rivivono riti secolari, immutabili nel tempo, e si respirano momenti di pura solennità e partecipata devozione.
