ORGOSOLO

Borgo

Culla di ancestrali tradizioni e paradiso per escursioni immerse negli scenari del Supramonte, si adagia sulle pendici del monte Lisorgoni, nel cuore della Barbagia. Orgosolo rivela un profondo legame con le sue radici e con usi e costumi di un tempo: è patria del canto a Tenore ed è celebre in tutto il mondo come paese dei murales. Il borgo è un ‘museo a cielo aperto’ che racconta storia, cultura, lotte popolari e vita quotidiana in decine e decine di dipinti, opera di artisti locali e internazionali, che adornano stradine, piazze e facciate delle case, eredità di un fermento intellettuale iniziato a metà XX secolo e tuttora vivo. Mentre attorno al paese risplendono i paesaggi di selvaggia bellezza del Supramonte di Orgosolo, si dove si alternano profonde gole, grotte, tacchi calcarei, vette impervie, la foresta di Montes, capolavori della natura, come Su Suercone e il canyon Gorropu, e un’infinità di eredità del passato lontanissimo: domus de Janas, tombe di Giganti e nuraghi. Protagoniste della comunità orgolese sono donne depositarie di saperi arcaici e forza morale, come la Beata Antonia Mesina, che morì martire a sedici anni. Il suo corpo è avvolto nel suggestivo abito tradizionale locale, il suo volto è coperto da su lionzu, raffinato copricapo di seta ricavata dal baco allevato da queste parti, mentre la trama è colorata con lo zafferano.

Itinerario

Bellezza, tradizione, senso di comunità. Un’esperienza da assaporare a passo lento, capace di nutrire l’anima e in cui riscoprire il senso del tempo, condividendo i valori di incontro e tutela del territorio. Il primo giorno a Orgosolo, passeggiando tra le vie colorate dai murales, si rivive la storia della sua gente fiera e ribelle, custode di memorie ataviche. Si fa visita al museo della seta dove si tramanda la tradizione del baco da seta, da cui si ricava il filato per su lionzu. Il tour per i vicoli prosegue nei luoghi di vita e preghiera della beata Antonia Mesina. L’indomani l’itinerario parte dal paese e si distende su facili sterrate lungo i sentieri dei pastori che conducono al Supramonte, con visita alle domus de Janas di Sirilò, passando per i luoghi del martirio della beata. La donna, qui, non ha mai avuto un ruolo marginale, alcune, come la ‘martire della purezza’, hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva. La terza giornata è dedicata al percorso ad anello nei ‘sentieri dei banditi e dei briganti’. A Montes si cammina in un mondo di colori, nella natura selvaggia, in sentieri battuti da vento, greggi al pascolo e animali selvatici, per secoli luoghi di rifugio. Rapisce il fascino ‘brado’ dei monti Novo San Giovanni e Fumai, scenario del film ‘Banditi a Orgosolo’, incentrato sulla lotta a difesa delle terre espropriate.

Dati tecnici itinerario

Primo Giorno:

Passeggiata nel borgo

Distanza: Km 4  

Consigli Utili: 

scarpe e abbigliamento da walking urbano

Secondo Giorno:

Orgosolo (percorso ad anello)

Distanza: Km 18

Liv. difficoltà: escursionistico

Dislivello:

pos. +500m

Terzo Giorno:

Da Orgosolo al Supramonte

Distanza: 15 km; 

Liv. Difficoltà: sentiero escursionistico – non difficile

Dislivello:

Consigli utili per 2° e 3° giorno:

abbigliamento comodo e scarpe da trekking,  giacca antivento e antipioggia, zaino, copricapo, almeno 1 lt d’acqua;

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