BORUTTA

Borgo

Si estende in una valle alle pendici del Monte Pelao, tra nuraghi e domus de Janas, con accanto una cavità, la grotta Ulari, abitata dall’uomo fin dal Neolitico recente, che ha dato nome al paese. Borutta custodisce tracce millenarie della sua storia e di una lunghissima tradizione religiosa, risalente al XII secolo con l’edificazione dell’allora cattedrale di San Pietro, nel villaggio di Sorres. La chiesa sopravvisse alla distruzione del villaggio ma perse il titolo vescovile, ‘rinascendo’ a metà XX secolo con l’arrivo dei Benedettini di Parma e con la costruzione dell’adiacente monastero, unica abbazia benedettina in Sardegna. Accanto a uno dei più maestosi ed eleganti edifici romanici sardi, circondato dal verde e immerso nella quiete, i monaci offrono una fraterna accoglienza a chiunque ricerchi ‘rifugio’ dagli affanni quotidiani e momenti di raccoglimento spirituale. Emozionante è l’ascolto dei canti gregoriani e l’osservazione delle attività dell’abbazia, nonché il prenderne parte. A fine giugno si  ‘vive’ pienamente l’atmosfera di spiritualità del borgo, quando Borutta celebra San Pietro con una processione accompagnata da preghiere e canti, in un tripudio di suoni ancestrali e colori degli abiti tradizionali.

Itinerario

Alla scoperta di Borutta e del suo simbolo. Il primo giorno è dedicato al borgo e a San Pietro di Sorres, una delle maggiori testimonianze della Sardegna medioevale. In stile romanico-pisano del XII secolo, l’ex cattedrale è monumento nazionale dal 1894. Oggi è l’unica abbazia benedettina sull’Isola e ospita una comunità di monaci. Nel versante nord del colle di Sorres si apre la grotta Ulari, oasi faunistica dove risiede la colonia riproduttiva di pipistrelli maggiore della Sardegna: la sua visita completa la prima giornata. L’indomani si riparte da Sorres con destinazione nuraghe Santu Antine, ‘reggia’ che domina le campagne di Torralba. L’itinerario attraversa il bosco di lecci e roverelle di Tippiri, che si distende a valle del Monte Cuccuruddu. Durante il cammino si fa tappa alla chiesa romanica di Nostra Signora di Cabu Abbas, valle nota anche come ‘Valle dei nuraghi’, data l’alta concentrazione di eredità dell’età del Bronzo. Rientro sullo stesso percorso. Anche il terzo giorno si parte e arriva a Sorres. Si percorre l’antico cammino che scende a Borutta e risale su Monte Pelau, altopiano vulcanico incluso nei monumenti naturali del Meilogu. Si procede lungo tenute vitivinicole e campagne delimitate da muretti a secco, tra furraghes, antichi forni di produzione della calce, e pinnettas in pietra.

Dati tecnici itinerario

Primo Giorno:

passeggiata nel borgo

Consigli Utili:

scarpe e abbigliamento da walking urbano;

Secondo Giorno:

Percorso ad anello Sorres – Santu Antine – valle dei nuraghi – Sorres

Distanza: Km 16,5  

Liv. difficoltà: escursionistico

Dislivello:

pos. +300m

Consigli Utili: 

Abbigliamento e scarpe da trekking; almeno 1,5 l d’acqua;

Terzo Giorno:

Sorres – Monte Pelau – Sorres

Distanza: Km 9  

Liv. difficoltà: escursionistico

Dislivello:

pos. +320m

Consigli Utili: 

Abbigliamento e scarpe da trekking; almeno 1,5 lt d’acqua; 

Altre Destinazioni