VIA DEI SANTUARI

Luoghi di preghiera e festa, raccoglimento e celebrazione di tradizioni ataviche, i novenari rappresentano un aspetto fortemente identitario della Sardegna, non avendo eguali in Italia, nel Mediterraneo e nel resto d’Europa. La Via dei Santuari ne connette venti, lungo antiche vie di pellegrinaggio del centro-nord dell’Isola: oltre 400 chilometri nei quali si ripercorrono passi solcati dai fedeli nel corso dei secoli. Talvolta erano fulcro di villaggi ormai scomparsi, oggi si ergono solitari e silenziosi attorniati da cumbessias o muristenes, in paziente attesa dei loro ospiti. Una o due volte l’anno, in occasione delle gioiose feste dedicate al santo titolare, oppure accogliendo i viandanti che scelgono di percorrere la ‘via’ per vivere un’esperienza intima e percepire le intense suggestioni che i santuari sono in grado di suscitare tutto l’anno. Da San Salvatore di Sinis, ‘villaggio western’ e punto di arrivo dell’emozionante Corsa degli Scalzi, all’estremo nord-est, col novenario di Nostra Signora del Buoncammino a Santa Teresa Gallura, il cammino comprende tratti storicamente percorsi da novenanti, ancora oggi sede di sentite processioni, come i 33 chilometri da Nuoro a Lula in occasione della festa di San Francesco, o come vie di pellegrinaggio nate quasi spontaneamente, come quella della transumanza percorsa dai pastori barbaricini per recarsi al santuario di San Paolo a Monti.

Itinerario

Il percorso del primo giorno è un viaggio nel tempo, prende il via in un luogo di profonda suggestione e arcaica sacralità, il parco archeologico Biru ‘e Concas a Sorgono, i cui menhir più antichi risalgono al Neolitico recente. Tappa al santuario di San Mauro, per passare poi all’età nuragica, ammirando l’originale nuraghe monotorre e la vicina tomba di Giganti. Si prosegue attraverso il bosco in direzione Tiana, facendo sosta in un ovile tradizionale. Il giorno successivo si inizia con la salita de s’iscala per poi rituffarsi nell’archeologia, con i menhir di Perdas Fittas nel territorio di Ovodda. La giornata si chiude nella basilica dei Martiri e nel novenario di Nostra Signora del Monte a Fonni. Il terzo giorno il percorso riprende dal santuario ai margini del paese più ‘alto’ della Sardegna, per poi ammirare un altro novenario, di Nostra Signora di Itria, nelle campagne di Gavoi. Nel tragitto altre eredità preistoriche, come il dolmen Tramassunele e le domus de Janas di Uniai. La giornata si chiude nelle muristenes del santuario di San Cosimo, con accanto sorgente e area picnic. La quarta impegnativa tappa parte da Gavoi e sale fino alla chiesa di Nostra Signora di Gonare, a quota 1100 metri, tra Orani e Sarule. L’ultima breve tappa dal monte di Gonare scende alla chiesetta campestre de S’Ispiridu Santu nelle campagne oranesi, osservando, lungo il cammino, i ruderi della chiesa di San Sebastiano.

Dati tecnici itinerario

Primo Giorno:

Sorgono (Biru ‘e Concas) – Tiana

Distanza: Km 20 

Liv. difficoltà: medio

Dislivello: pos. +923m; neg. -883m

Secondo Giorno:

Tiana-Fonni (Nostra Signora del Monte)

Distanza: Km 18

Liv. difficoltà: medio

Dislivello: pos. +1157m; neg. -516m

Terzo Giorno:

Fonni-Gavoi (Nostra Signora d’Itria)

Distanza: Km 9

Liv. difficoltà: basso

Dislivello:  +160m

Quarto Giorno:

Gavoi (Nostra Signora d’Itria) – Sarule/Orani (Nostra Signora di Gonare)

Distanza: Km 20

Liv. difficoltà: basso

Dislivello: +650m; 

Quinto Giorno:

Sarule-Orani (Nostra Signora di Gonare) – Orani (S’Ispiridu Santu)

Distanza: Km 8

Liv. difficoltà: basso

Dislivello: +130m

Consigli utili per tutte le 5 tappe:

Buona preparazione fisica, abbigliamento a strati, scarpe da trekking, almeno 2 lt d’acqua.

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