Un cammino attraverso le tracce lasciate dai francescani in Sardegna nel corso dei secoli, da nord a sud, unendo quasi idealmente le due estremità dell’Isola e i primi due luoghi in cui i seguaci del Poverello di Dio si insediarono, provenienti forse dalla Corsica. Cagliari, presso il colle di Bonaria, e subito dopo Luogosanto, nell’eremo che secondo la leggenda custodiva le spoglie dei santi Nicola e Trano. Le loro impronte sono ancora visibili in città e comuni dove i frati hanno istituito le loro comunità, capaci di vivere in simbiosi con il territorio e i suoi abitanti, in vere e proprie oasi di pace, quasi sempre circondate dalla natura. La devozione francescana si è radicata in diverse zone dell’Isola, dal mare all’interno: nel nord-ovest, ad Alghero, Sorso, Bottidda, Castelsardo, Mores e Bosa; in Barbagia, a Fonni; a Oristano e fino al sud-ovest, a Iglesias. Alcuni conventi ancora oggi offrono accoglienza e spazio per un’esperienza di raccoglimento spirituale. Dei 17 centri abitati attraverso i quali si sviluppa il cammino, sei sono luoghi di pellegrinaggio direttamente legati a figure di santi e beati francescani: Laconi, dove nacque Sant’Ignazio, Cagliari, ultima dimora di San Salvatore da Horta, Sassari, dove operò Beato Francesco Ziranu, Gesturi, paese natale del Beato Nicola, Cuglieri, dove trascorse quasi tutta la sua esistenza il Venerabile Paolo, e Pula, che diede i natali a Fra’ Nazareno.
CAMMINO FRANCESCANO IN SARDEGNA
Itinerario
L’itinerario parte da dalla suggestiva chiesa di Sant’Antioco a Villasor, alla quale è annesso il Convento dei Cappuccini, con un affascinante chiostro. È l’unico sopravvissuto dei due istituiti nel XVII secolo. Il passato ‘nobile’ di Villasor, antica sede di un marchesato, è testimoniato ancora oggi dal castello di Siviller. Si procede poi attraverso Serramanna, con pausa ristoratrice presso la chiesa di Santa Maria, per poi giungere a Samassi. Qui si visitano la chiesa romanica di San Geminiano e il centro di documentazione Terra Cruda. La seconda tappa, da Samassi, conduce a Sanluri, dove, in cima a un colle nella parte nord del paese, sorgono la chiesa di San Francesco e il convento dei cappuccini. Si visita il museo etnografico del convento, prima di immergersi nel Medioevo sanlurese, tra le sale del castello, unico abitabile dell’Isola. Durante il terzo giorno il cammino porta in Marmilla, tra le colline attorno a sa Jara Manna (o giara di Gesturi), dove scorrazzano i celebri cavallini. Partendo dal convento – e attraversando Villamar – si arriva a Villanovafranca, al cui centro sorge la chiesa di San Lorenzo. Imperdibile la visita al nuraghe Su Mulinu e al museo archeologico. La quarta tappa prende il via dalla chiesa di San Lorenzo e, dopo aver attraversato Las Plassas e visitato l’ex convento dei Cappuccini, tocca Barumini. Nel borgo dove è situato il più famoso nuraghe dell’Isola, Su Nuraxi, si visita un altro antico convento dei Cappuccini, oltre alla chiesa di San Francesco. La tappa si conclude raggiungendo Gesturi: è un borgo dall’atmosfera di pace e quiete, che si percepisce tra le mura della casa natale del beato Nicola, oggi museo. Dopo la camminata di visita in paese, è tempo di esplorare i paesaggi multiformi della Giara. Tappa finale – la quinta – a Genoni, dopo una sosta a Nuragus. La visita al borgo è ricca di spunti naturalistici e spirituali: il colle di Santu Antine, le chiese di Sant’Elena e San Costantino, l’ex convento dei Frati Osservanti, il PARC e il Museo del Cavallino della Giara.
Dati tecnici itinerario
Primo Giorno:
Villasor – Samassi
Distanza: km 15
Secondo Giorno:
Samassi – Sanluri
Distanza: km 12
Terzo Giorno:
Sanluri – Villanovafranca
Distanza: km 15
Quarto Giorno:
Villanovafranca – Gesturi
Distanza: km 15
Quinto Giorno:
Gesturi – Genoni
Distanza: km 10
Consigli utili per tutte le 5 tappe:
Buona preparazione fisica, abbigliamento a strati, scarpe da trekking, almeno 2 lt d’acqua
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