Sabato 13 e domenica 14 aprile 2024 si è svolto ‘Cammini Aperti‘ il più importante evento nazionale dedicato ai cammini: un progetto di promozione e valorizzazione del turismo lento che rientra tra le attività della campagna ‘Scopri l’Italia che non Sapevi – Viaggio Italiano‘, all’interno del Piano di Promozione Nazionale 2022 del Ministero del Turismo, in collaborazione con ENIT CAI – Club Alpino italiano e FISH.
Coordinate dalla Regione Abruzzo tutte le regioni d’Italia hanno partecipato all’iniziativa.
Sono stati quindi 42 i ‘Cammini Aperti’, due per ogni regione, che hanno permesso di scoprire, “a passo lento”, gli angoli meno noti della nostra Penisola, tra natura, storia e arte.
In Sardegna gli appuntamenti del weekend sono stati lungo un tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara e uno del Cammino Francescano, riconosciuti dalla Regione Sardegna e iscritti nel Registro regionale dei Cammini.
Sabato 13 aprile numerosi partecipanti hanno seguito le tracce lasciate dai francescani in Sardegna nel corso dei secoli percorrendo un tratto del Cammino Francescano che da Laconi, paese natio di Sant’Ignazio e meta di tantissimi pellegrini e devoti, porta a Genoni, alle pendici del colle vulcanico di Santu Antine.
I lunghi tratti immersi nella natura del cammino nel “cuore” dell’Isola, offrono una vera e propria esperienza di raccoglimento spirituale oltre che custodire, ancora oggi, preziose testimonianze storiche. Tra queste i Menhir, i più importanti dei quali si trovano nel Museo della statuaria preistorica di Laconi.
I giornalisti di TGR Sardegna hanno partecipato alla tappa del Cammino Francescano.
Clicca e guarda le immagini della giornata nel servizio “Nel Sarcidano alla ricerca delle tracce di sant’Ignazio. Il turismo lento per riscoprire borghi e territori attraverso i cammini religiosi”
Per i partecipanti al Cammino di Santa Barbara, che nel suo totale si snoda per 500 chilometri e 30 tappe sulle tracce degli antichi sentieri minerari e delle chiese dedicate al culto di Santa Barbara, protettrice dei minatori, nel sud ovest dell’Isola, l’appuntamento è stato domenica 14 aprile, al Vecchio Mulino ad acqua di Fluminimaggiore, sede, oggi del Museo Etnografico.
Nella tappa prevista per “Cammini Aperti, le guide hanno accompagnato i camminatori per quasi sette chilometri, all’interno del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, tra i profumi e i colori del meraviglioso paesaggio primaverile dell’iglesiente.
Nella vecchia miniera di “Su Zurfuru”, seppur dismessa, l’atmosfera di quel duro passato ha affascinato i visitatori così come le stupefacenti stallatiti e stallagmiti del complesso carsico “scolpito” 540 milioni di anni fa e ancora in attività, presente all’interno della grotta di Su Mannau.